Habemus staffette a Tokyo - parte 2
Off Track #06 - Newsletter extra, commentando i risultati delle World Relays
Foto di copertina di GRANA/ FIDAL FIDAL
Lunedì, come ormai da più di un mesetto a questa parte, è uscita la newsletter in cui ho spiegato e dato le mie impressione sui Mondiali di staffette - World Athletics Relays - dello scorso weekend a Guangzhou, validi per le qualificazione ai Mondiali di Tokyo a settembre.
Non mi ero dilungato sul commento delle gare. Ripensandoci, per un evento particolare e unico come questo mi sembrava uno spreco non dedicarci qualche riga. Del resto continuo mio malgrado ad avere diverso tempo libero durante il giorno, chi sono io per decidere di non dedicarlo a scrivere. Al massimo chi non vuole non legge, no?
I risultati delle gare di Guangzhou ci hanno lasciato diversi spunti interessanti, che posso aiutarci a capire come le nazioni e gli atleti programmino e gestiscano in modo diverso i vari appuntamenti stagionali. World Relays che arrivano a maggio prima dell’inizio effettivo della stagione, diventate fondamentali per la qualificazione al Mondiale/Olimpiade, ma allo stesso tempo vengono snobbate dagli atleti più forti, implicano grossi investimenti di denaro delle federazioni e di tempo per gli atleti con risultati tutto sommato scontati prima dell’inizio delle competizioni.
ITALIA
4x100 mista 41.15 H1 1° posto → finale 41.25 6°posto
4x100 M 38.16 H4 2° posto [WQ ✔️] → finale 38.20 5° posto
4x100 F 43.30 H3 4° posto → ripescaggio 43.12 2° posto H2 [WQ ✔️]
4x400 mista 3:15.64 H1 4° posto → ripescaggio 3:12.53 1° posto H2 [WQ ✔️]
4x400 M 3:04.01 H4 4° posto → ripescaggio 3:04.14 6° posto H1
4x400 F 3:27.03 H2 2° posto [WQ ✔️] → finale 3:26.40 5° posto
La nazionale italiana ne esce fortunatamente bene, non senza qualche difficoltà.
4x100m
La nuova 4x100 mista fila liscia. Una staffetta giovane per una specialità giovane. Vengono schierate le riserve, a fare esperienza, non valendo come prova di qualificazione per i Mondiali di settembre. Tutti felici e contenti, nessuno si può far male, qualificati alla finale e quinto posto. Chissà che strada prenderà questa nuova specialità, sicuro renderà la vita complicata a chi deve decidere chi far correre e quando.
I maschi devono sopperire alla mancanza di Jacobs. Non fanno errori, ma nemmeno regalano grosse emozioni. Fanno il loro sporco lavoro per qualificarsi senza fronzoli, la forma migliore è lontana per quasi tutti. Ci vuole qualcosa di più per arrivare al podio, circa un decimo. Ma soprattutto più di mezzo secondo dalle prime due, Sud Africa e USA. Il mondo gira ad un’altra velocità rispetto al (quasi completo) quartetto olimpico. Non ci si può dire contenti quando si arriva così distanti dai primi correndo con i titolarissimi, Jacobs o non Jacobs.
Le donne non riescono a qualificarsi al primo turno, l’assenza di Dosso sembra spostare di più gli equilibri di quella di Marcel nella maschile (e non solo). Ma in generale al momento abbiamo una formazione che difficilmente può passare il turno ad un Mondiale. Nonostante il livello più basso degli uomini, con molte meno squadre e quindi la possibilità di qualificarsi anche con il tempo di ripescaggio, arrivano quarte. Il giorno dopo dal secondo turno vengono escluse solo tre squadre su nove partenti, bastava portare il testimone all’arrivo in sostanza. Le ragazze comunque si migliorano rispetto alla batteria di un paio di decimi, piccola iniezione di fiducia.
4x400m
La presenza della staffetta mista da qualche anno ha portato le federazioni a dover provare le più diverse tattiche di schieramento, a volte di non facile comprensione. La scelta di quest’anno, in linea con l’anno scorso, è provare il tutto e per tutto il primo giorno nelle staffette di genere schierando chi sulla carta è più in forma, mentre nella mista chiudere gli occhi e le orecchie e ripensarci il giorno dopo.
Peccato che la squadra maschile, senza Sito e Sibilio, poteva ottenere in ogni caso ben poco, 17esimi in totale. Le donne invece schierano un quartetto solido e ben oliato e si qualificano direttamente, con il quinto tempo totale e in una batteria complicata, mettendo dietro la ben più quotata Gran Bretagna. La mista è penalizzata dalle due frazioni maschili ed è rimandata al ripescaggio, con il terzo tempo degli esclusi.
Il rimescolamento del secondo giorno porta ad abbandonare totalmente alla deriva la nave della staffetta maschile, con i due migliori (Scotti e Aceti) a rinforzare la mista. A fine giornata più di due secondi dividono i ragazzi dalla qualificazione, e sarà difficile capire come fare uno dei due tempi di ripescaggio durante la stagione senza la Coppa Europa, dovendo competere anche con Polonia e Spagna. La più forte ed esperta delle donne, Mangione, viene inserita in ultima frazione per dare ancora più certezze alla qualificazione della mista. Non sbagliano. Primo tempo delle due batterie di ripescaggio e pass per i Tokyo. Intanto le donne in finale si portano a casa un quinto posto che è la loro dimensione al momento, con o senza Mangione.
Perfetta rappresentazione della situazione attuale del movimento dei 400 in Italia. Gli uomini hanno vinto la medaglia agli Europei di Roma, ma senza le grandi luci della specialità, Sibilio e Sito, perdono tre/quattro secondi. Un abisso. Le donne invece vivono una crescita profonda. A fine stagione, per i Mondiali, potremmo avere buona parte delle staffettiste, sia titolari che non, con un personale sotto i 52 secondi e il terzo anno consecutivo di Record Italiano di staffetta. Situazione senza precedenti.
Davide vs. Golia
¡OLÉ!
La vera sorpresa sono state le ragazze spagnole. Seconde per sette centesimi nella 4x100, dopo il record nazionale in batteria, e prime nella 4x400 davanti agli Stati Uniti, di nuovo record nazionale. La 4x400 mista si qualifica ai Mondiali ai ripescaggi, con un altro record di Spagna trascinato dalle frazioni femminili. Tutto questo non nasce dal nulla. Il livello dei 400 femminili spagnolo nell’ultimo anno ha fatto un salto enorme. Nella stagione indoor tutte e quattro le staffettista sono scese sotto i 52” (una persino 50”99). Correre tre frazioni lanciate da sotto i 51” a maggio non è solo un gran risultato, è frutto di un percorso preciso. Un percorso che sarà da capire in che condizione le porterà a settembre. In assenza dei Paesi Bassi le migliori in Europa.
Dal profondo sud
L’altra nazione che ha regalato spettacolo è stata sicuramente il Sud Africa. Terze le donne della 4x400 con il record nazionale, ma soprattutto primi gli uomini della 4x400 e della 4x100, entrambi con due formidabile record nazionali rispettivamente di 2:57.50 e 37.61. Considerata l’inversione delle stagioni rispetto all’Europa e agli Stati Uniti è comprensibile la maggior freschezza a maggio degli Springboks, ma sono state prestazioni sopra le aspettative. Il veterano Capitan Simbine Mr. sub-10” trascina una nazionale giovane e brillante. Occhi puntati alle medaglie a settembre.
Non svegliare il can che dorme
Questi risultati a sorpresa sono frutto delle grandi assenze nelle nazioni maggiori.
Gli Stati Uniti vincono solo la 4x400 mista, i Paesi Bassi non schierano la staffetta mista e la femminile rispettivamente medaglia d’oro e d’argento di Parigi, nel Botswana hanno rinunciato in tre del quartetto olimpico d’argento della 4x400 maschile e la Gran Bretagna ha lasciato a casa dodici medagliati delle ultime Olimpiadi. Nonostante questo sono tutte federazioni con grande profondità che possono permettersi di utilizzare le seconde linee e qualificarsi lo stesso in ogni gara a cui partecipano, nella maggior parte dei casi vincendo pure le medaglie.
Queste World Relays sono state anche la “quasi sentenza di morte” delle staffette giamaicane. Quando ho visto schierato il quasi 36enne Yohan Blake ero a dir poco stupito. Io da ragazzino ero Team Blake, mi emozionavo ad ogni “ruggito” dietro i blocchi di partenza e da un lato ero felice di sapere fosse ancora in circolazione senza la panza, come Bolt. Dall’altro pensavo: “Ma davvero?”, cioè, non avevano di meglio che scomodare un senatore come lui? Il testimone non arriva a destinazione né il primo giorno né il secondo. C’è il rischio di non vedere la 4x100 maschile ai Mondiali di atletica leggera. Non so se ci rendiamo conto. Le donne delle velociste più veloci di sempre solo terze.
Valgono le stesse considerazione della scorsa newsletter. Le emozioni più grandi di questa edizione ce le regalano le nazioni più piccole e meno quotate che sconfiggono le grandi. Si dice che le staffette siano la rappresentazione dello stato di salute di un movimento nazionale, di una federazione. In generale questa frase mi è sempre parsa una frase fatta, una generalizzazione indebita, con un piccolo fondo di verità. I risultati delle staffette sono molto spesso figlie di un insieme di condizioni che portano più atleti della stessa specialità a performare e a funzionare unitamente. Ma allo stesso tempo sono spesso figli di coincidenze temporali, fortune e scelte delle federazioni e degli atleti.
In tal senso le World Relays sono emblematiche. Bisogna sapere leggere i buoni e i cattivi risultati delle nazioni nel contesto dell’evento in cui sono stati ottenuti. Nelle squadre solitamente “forti”, come detto, non corrono la maggior parte degli atleti di punta, mentre squadre più piccole si “giocano l’anima” per potersi qualificare ai Mondiali. E a volte capitano le congiunzioni astrali che permettono a formazioni come quelle femminili spagnole e maschili sudafricane di essere in ottima forma a maggio.
Da qui a settembre ne passeranno di gare e di allenamenti per capirci qualcosa di più.
Alla prossima settimana! E questa volta per davvero.
Jacopo