Scalare l'Everest con le Nike
Off Track #03 - Dove si parla di muri inscalfibili e gran risultati
Ciao!
Newsletter numero tre. Questa volta per la storia principale torniamo nel mio cortile, il mezzofondo. Parliamo dell’annuncio da parte di Nike del tentativo di abbattere il muro dei 4 minuti per la prima volta nella storia dell’atletica femminile, protagonista la keniota Faith Kipyegon. Poi vediamo i risultati più interessanti della settimana, che è iniziata la stagione. Buona lettura!
Foto di copertina Dean Mouhtaropoulos, Getty Images
Basta avere Faith
Negli ultimi giorni la comunità dell’atletica mondiale si è divisa a seguito dell’annuncio di cui sopra: Faith Kipyegon il 26 giugno tenterà di correre un miglio sotto i quattro minuti. Entusiasmo e scetticismo. È un’operazione complessa e improbabile, ma allo stesso tempo sensata e prevedibile. Perché?
Breaking4
Di cosa si parla
Nike non ha dato troppi dettagli. Ha lanciato il sassolino nel lago ed è bastato per creare un bella onda di reazioni online. Quello che sappiamo è questo: nello stadio Sébastien Charléty di Parigi il 26 giugno (o il 27 o il 28, in base al meteo) Kipyegon avrà a disposizione le migliori condizioni possibili per provare a correre un miglio in almeno 3’59”99. Non sappiamo altro, ma è effettivamente abbastanza per generare un dibattito interessante tra gli appassionati.
Faith Kipyegon è probabilmente la mezzofondista più forte della storia. 31 anni, una figlia, tre volte campionessa olimpica, quattro volte campionessa del mondo e detentrice di due record del mondo, 1500m (3’49”04) e miglio (4’07”64). Prima donna sotto i 3’50” e sotto i 4’10”. Quest’ultimo record è quello che ci interessa di più. Sono 7”65 sopra la soglia dei quattro minuti. Non proprio bruscolini.
Si può fare qualche ipotesi su come sarà organizzato l’evento, prendendo come spunto il tentativo di scendere sotto le due ore nella maratona di qualche anno fa (Breaking2). Nike parla di “holistic system”, un sistema olistico per mettere l’atleta nelle condizioni migliori possibili. Che significa diverse cose, prima tra tutte: a Nike interessa provare a correre contro una barriera storica, ma non per forza che sia certificabile come record del mondo. Possiamo dare per scontato che non sarà una prestazione omologata World Athletics, per almeno due ragioni.
Innanzitutto le lepri. Quelle luminose non invalidano il risultato e sicuramente ci saranno. Magari aggiungeranno un mezzo con un fascio laser, ma forse sarebbe un po’ esagerato. Quelle umane invece non saranno poche e non è detto che siano tutte donne. Con ogni probabilità, come con Kipchoge nel Breaking2, saranno a rotazione (si daranno il cambio ogni x metri) e almeno due alla volta. Ridurre i margini di errore è fondamentale, si gioca tutto sui millesimi. Ovviamente tutte lepri “famose”, sotto contratto Nike, ben incentivate da bonus. Ça va sans dire.
E poi le scarpe, che sono la questione più importante. Non credo sarà un modello già in commercio. Tutto questo è un'enorme operazione pubblicitaria di Nike. È l’occasione per dire “Ei! Guardate cosa si può fare con queste nuove scarpe spaziali. Escono a luglio, solo 299$ e sono vostre!”. Magari non ci riesce, a fare 3’59”, ma intanto milioni di persone guarderanno e parleranno di questo evento e delle nuove scarpe. Come Kipchoge con le ZoomX Vaporfly 4% nel 2017 a Monza e con le AlphaFly nel 2019 a Vienna, che hanno rivoluzionato l’atletica e il mercato.
Duecentoquaranta secondi
Si sprecano i parallelismi con il primo uomo della storia sotto i 4 minuti nel miglio, Roger Bannister, 6 maggio 1954, Oxford, 3’59”4. Non mi inoltro in divagazioni storiche su questo punto. Sicuramente vale la pena tenere a mente che sono passati poco più di 70 anni da quel giorno, che ha segnato la storia di questo sport. Da quel giorno entrare nel sub-4:00 Miler’s Club è una specie di certificazione per un mezzofondista di “fare sul serio”, in tutto il mondo e soprattutto nell’immaginario anglosassone. Ne so qualcosa. Una di quelle cose di cui potersi vantare con i nipoti.
Ora ci vuole provare una donna. Anche solo l’annuncio mette a dura prova la virilità di molti.
Per avere un’opinione più precisa sulla questione ci vuole qualche dato. Vediamoli.
Come detto in precedenza il miglioramento richiesto per fare 3’59”99 è di 7 secondi e 65 centesimi dal suo record del mondo. Si tratta di una progressione del 3,1% contro il 2,4% richiesto a Kipchoge (177” in meno del suo WR di allora) per il Breaking2. 0,7 punti percentuali in più. A cui si dovrebbe aggiungere il fatto che è considerato più complicato migliorarsi sulle distanze brevi rispetto a quelle lunghe, tra lepraggi, nutrizione, scarpe e percorso.
Evitiamo però confronti “impropri” e cerchiamo di capire la cosa più importante: è realistico per Kipyegon correre 1609,36 metri a 2’28”/km? Significherebbe passare ai 1500 in 3’42”, sette secondi in meno del suo WR sulla distanza. Dalla newsletter precedente abbiamo capito quanto sia importante considerare l’effetto del vento quando si analizza una prestazione, e anche nel mezzofondo è rilevante.
Per fare il record del mondo del miglio Kipyegon ha corso in sostanza una gara in solitaria. Le lepri l’hanno aiutata poco e male, lasciandola per buona parte del tempo in balia di stessa e del vento. Le lepri luminose hanno fatto il loro, ma il beneficio del lepraggio umano non è solo psicologico, è anche e soprattutto fisico. Quindi del margine oggettivamente c’è. Quanto?
Diversi osservatori hanno citato uno studio interessante uscito qualche settimana fa per la rivista Royal Society Open Science dal titolo eloquente “Un'atleta femmina potrebbe correre un miglio in 4 minuti con una migliore aerodinamica?”1. La loro risposta è abbastanza sorprendente: sì. Ma, come stiamo imparando nelle settimane, nulla è così semplice.
Cerco di farla breve senza scendere in tecnicismi. Considerate tutta una serie di assunzioni, lo studio, matematicamente molto accurato e trasparente, afferma che con un corretto lepraggio (essenzialmente la formazione con le lepri ad un 1.2m davanti e dietro Kipyegon porta ad un miglioramento dell’efficacia della “scia”2) Kipyegon potrebbe correre lo stesso tempo di Bannister: 3’59”34. Ed è nel contempo una buona e una cattiva notizia.
È una buona notizia perché non è stata esclusa in ogni scenario considerato la possibilità di scendere sotto i 4’00” per la keniota. Quindi è oggettivamente possibile, ma non significa che sia probabile. È infatti anche una cattiva notizia perché nonostante le assunzioni forti (dai valori fisici di Kipyegon a quelli delle lepri, dalle condizioni meteo alla densità dell’aria, dal ritmo di gara all’effetto del vento sul corpo ecc.), fatte su altre assunzioni forti di studi su cui si basa, il margine è piccolissimo. Appena 65 centesimi. Si può sottolineare come un approccio matematico non può considerare l’effetto psicologico del lepraggio sull’atleta, quindi c’è altro “margine”.
Non vado troppo nei dettagli dello studio, non ha molto senso proprio perché è uno studio con molti limiti. Rispetto il lavoro del gruppo di ricercatori che ha scritto il paper, è accurato, ben formulato e da ottimi spunti di riflessione. Ma l’ho voluto citare perché molti a loro volta lo citano a sostegno della tesi che sia fattibile: “LO DICE LA SCIENZA!”. Non dico che siano vaghe congetture per ottenere un risultato eclatante, per far parlare di sé. Ma cercare di dare un valore scientifico alle proprie affermazioni in questo modo rischia di essere un boomerang. Se vogliamo dirla tutta c’è anche uno studio che parla di limiti fisiologici di una donna per correre sotto i 4 minuti da dover superare3, ma non basta neanche questo.
Uno studio non fa primavera
Quello che conta
Mi sembra che come al solito molti perdano il focus nel discutere su questo genere di notizie.
Si tratta di un grande evento mediatico, della più grande e famosa azienda di abbigliamento sportivo del mondo che, assieme alla mezzofondista più forte del mondo, prova a far parlare di sé. Non significa che sia un evento negativo per l’atletica, anzi. Credo che sia in grado di generare forti esternalità positive, come nel caso del Breaking2. Credo che possa riuscire a bucare la bolla in cui siamo chiusi come sport. Ne parlano e ne parleranno molte persone che con l’atletica hanno poco a che fare durante l’anno. Rispetto alla maratona ha il vantaggio di essere più televisivo, dura poco e si svolge in uno stadio, ma ha forse lo svantaggio di essere meno “comprensibile”, sicuramente per chi non sa quanto sia lungo un miglio, come noi.
Potrebbe esserci anche una questione femminile da considerare. Quanto solo il fatto che una donna, madre, provi un impresa simile possa essere uno stimolo per le ragazze di tutto il mondo. Che possono anche loro emergere, soprattutto nel “maschilissimo” mondo sportivo. Che possono provarci. Sono felice che si sia scelta una donna per la nuova impresa del secolo targata Nike. Ma sono un uomo, sinceramente non me la sento di metterci becco. L’unica cosa che spero è che le lepri siano effettivamente tutte donne, avrebbe più senso. Se sia davvero utile non sta a me deciderlo. Anche perché il fallimento potrebbe ritorcersi contro in tal senso.
Sono convinto che mano a mano che la scienza avanzerà, tra “analisi di scenario”, tecnologica e integrazione, si riuscirà ad arrivare ad abbattere questo fatidico muro anche per le donne. Spero di essere smentito, ma non penso proprio che si riesca a fare tra due mesi. Lo stesso Kipchoge, che doveva affrontare un impresa “più semplice”, fallì e ci riprovò con successo due anni dopo. Ben venga questo tentativo, basterebbe avvicinarsi a pochi secondi di distanza per rendere quel limite meno “impossibile”. Per riprovarci con più consapevolezza l’anno prossimo e quello dopo ancora. Faith Kipyegon è forse la donna giusta al momento sbagliato, nettamente superiore al resto del mondo, ma ha comunque 31 anni. Se non ci riesce lei, chi sarà l’erede per questa impresa?
I risultati della settimana, veloci
Prima tappa di Diamond League in Cina. Com’era prevedibile poco entusiasmante. Siamo a fine aprile, sarebbe strano il contrario. È già crisi Holloway, seconda sconfitta di fila; Duplantis ormai fa notizia quando non salta sopra i 6m; Warholm fa record del mondo su una disciplina per cui non si può fare record del mondo praticamente non esistendo; tempi sui 100m e 200m da campionati College USA; Kipyegon alla prima uscita non riesce a battere il WR dei 1000m, non proprio una bella notizia per la questione di cui sopra mi vien da dire.
Prossima tappa 3 maggio, sempre in Cina.
Capitolo Maratona di Londra, con la solita copertura televisiva solo sui battistrada che fa cadere le braccia.
Tra le donne Assefa, quella che le ha letteralmente prese da Hassan alle Olimpiadi di Parigi, si “vendica” con il nuovo record del mondo nella maratona solo donne. Jepkosgei mi sa che ha vissuto peggio gli ultimi km, arrivando seconda con lo stesso passaggio alla mezza ma con quasi tre minuti in più alla fine. Hassan il fantasma di sé stessa e da circa metà gara prende l’imbarcata. Chapeux a Yaremchuk migliora il suo record italiano con gara regolarissima in rimonta, 2h23’14” e 7° posto.
Tra gli uomini Yeman Crippa si ritira. Il nuovo body non ha portato bene, forse partenza azzardata, peccato. Nel frattempo abbiamo decisamente trovato il nuovo erede al trono della maratona, Sawe stravince staccando tutti con un discreto 5km in 13’56” tra 30° e 35°. 1 minuto e 10 secondi dietro di lui Kiplimo al debutto non sfigura, anzi, convince. Il bimbo di coach Iacopo Brasi ne ha di margine. Tola e Kipchoge non pervenuti nella seconda parte di gara.
Il resto
Annullati i mondiali su strada. Quincy Wilson ha corso 43”99 in una staffetta alle Penn Relays (nazionali di staffette High School/College). Ehammer è arrivato secondo al Multistars di Brescia. Maniscalco ha corso un 500 in 1'00”68, con dietro due record italiani U18 e U20, e qualche giorno dopo Aceti in 1’00”42. Lonedo si migliora fino a 2h28’42” ad Amburgo. Un’allieva ha fatto 2’05” sugli 800, quinta di sempre. Guerra e Nestola al titolo italiano di 10000m. Si, c’erano i campionati italiani a Cosenza domenica. La Trieste Atletica ha fatto il record italiano nella 4x100 mista, bravə!!
Come al solito siamo andati per le lunghe. Grazie per essere arrivati fino a qua. Spero abbiate passato un bel fine settimana, ci risentiamo lunedì prossimo!
Jacopo
Curiosità dai social
Pensa avere 82 anni e correre 16”02 sui 100m, sotto la pioggia.
Per non dimenticare perché adoriamo Hassan
Il nuovo video della serie Gold Runner di Aouani
da Silva Edson Soares, Hoogkamer Wouter, Kipp Shalaya and Kram Rodger. 2025 Could a female athlete run a 4-minute mile with improved aerodynamic drafting?. R. Soc. Open Sci. 12: 241564. https://doi.org/10.1098/rsos.241564
Seven (.65) Seconds Away: The Possibility and Physiology of a Women’s Sub-4 Minute Mile. Rebekah J. Osborne, Brett S. Kirby, Matthew I. Black, Anni Vanhatalo, and Andrew M. Jones. Journal of Applied Physiology 00:0
Questa newsletter potrebbe veramente diventare un bel modo per il temuto risveglio del lunedì mattina
Si vede che leggi il post :) grande, super interessante e intelligente!