13 Commenti
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Avatar di Pasini Roberta

Parolini direttamente maglia azzurra in questo momento è lui il più forte ,dimostrate che Crippa in questo momento sa fare di meglio

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Avatar di Flavio

Sai come la penso.. l'Italia non è un paese meritocratico e l'atletica non è certo avulsa dal sistema purtroppo.. sottolinerei il pensiero sulla Dualla..se si esprime così una parte potrebbe essere assimilabile al fatto che e poco più di una bambina dall' altra però e chiaro che vive delle pressioni che non fanno bene..a questo punto i vertici dovrebbero tutelarla non esaltarla..alla sua età e un attimo innamorarsi di altro..e allora poi giù a scatenarsi i processi alle intenzioni!

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Avatar di Edo

Glielo facciamo noi il business plan al GST!

Ah già, e Paro azzurro subito!

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Avatar di Pietro Basso

Tutti perfettamente condivisibile!! Servirà a far meditare chi di dovere?

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Avatar di Jacopo De Marchi

Ho i miei dubbi!

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Avatar di davide

Quando qualche settimana fa ho letto che a Milano non c'è uno stadio di atletica omologato per gare internazionali ho pensato proprio che nell'atlantico ci ritroviamo in mano talenti che nemmeno sappiamo da dove son venuti fuori. Da lì ho iniziato un ragionamento molto simile a quello con cui hai aperto questo post. Imbarazzante il confronto con il sistema d'oltreoceano e d'oltralpe, ma forse nel nostro caso ancora di più con quello di sistemi come Norvegia, Slovenia, Australia.

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Avatar di Jacopo De Marchi

Anche solo confrontare come vengono gestite le cose tra Spagna e Francia, senza scomodare UK, fa capire quanto siamo indietro come filosofia sportiva. Indipendentemente da quante medaglie poi si possono contare all'Olimpico X o Y, ma proprio come viene gestita l'attività sportiva e il livello medio che genera. Io ho conosciuto personalmente negli anni gli atleti di fuori, noi siamo lontani anni luce

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Avatar di Lorenzo Bandini

In questi mesi mi sto convincendo che uno tra i problemi del nostro Paese siano gli strascichi del processo mitopoietico che si innesca attorno alle grandi vittorie dell’Italia (vale per tutti gli sport). La narrazione trionfalistica dopo quei famosi 10 minuti di Tokyo (Tamberi-Jacobs) ha fatto tanto bene al movimento - resto convinto che parte dei successi di Roma e soprattutto Parigi nascano anche dall’entusiasmo (sacrosanto!) scaturito in quella giornata - quanto presto rischia di diventare

a) un fantasma vecchio, decrepito e intriso di quella retorica stucchevole del “ai miei tempi” con cui la nostra generazione finirà per diventare una macchietta di quello che ha sempre criticato

b) lo scudo dietro cui barricarci per i prossimi 20 anni come nazione e come movimento (qualcosa di analogo è successo per la nazionale di calcio dopo la vittoria del Mondiale 2006)

c) di conseguenza, una difesa del talento italiano (pazzo, imprevedibile, incontenibile, superiore a qualsiasi sistema) di fronte dell’urgenza di riammodernare il sistema

È triste, (e a volte mi fa sentire in colpa), perché è anche grazie a questi successi che io e tanta gente ci siamo avvicinati all’atletica, imparando ad apprezzarne i valori, guardandola in maniera un po’disincantata

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Avatar di Jacopo De Marchi

Tutto verissimo. Tutto quello che è successo a Tokyo è stata una manna dal cielo per la Federazione per quanto 1/2 anni in termini di iscrizioni e notorietà. Ci hanno lasciato in rendita un po' di quella visibilità, anche solo a livello televisivo. Ma cosa si è voluto fare da quel momento in poi per sostenere nel lungo periodo quei successi? Chi è andato bene a Parigi non è stato veramente una sorpresa frutto di un lavoro congiunto. Erano e sono persone di talento che hanno fatto il proprio percorso culminato in quelle gare. E del resto ce ne dimentichiamo.

Perché poi appunto come dici tu ci barrichiamo dietro i successi del passato per difenderci e dire "eh ma noi siamo questo, funziona!", quando magari quello che ha funzionato prescindeva dalle nostre scelte e dalle nostre capacità di amministrare i talenti, che ci sono.

Perché il talento non va solo difeso, ma va amministrato. E il talento di un singolo non può sollevare una nazione dai suoi difetti. Di nuovo, la profondità è migliorata, ma a cosa si deve questo miglioramento è il punto.

E grazie del commento!

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Avatar di Lorenzo Bandini

Grazie a te per questi spunti preziosi dall’interno del movimento!

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Avatar di Giacomo

È tutto maledettamente vero, è per questo che il mio sogno, tra due anni, è quello di andare in America, se dovesse andare bene tanto di cappello, altrimenti amen, mi ritroverei con 3 anni di esperienza in una nazione nuova, con una cultura completamente diversa ed una laurea che sicuramente mi aiuterebbe nel mondo nel lavoro.

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Avatar di Jacopo De Marchi

Ne varrebbe la pena. Vai!!

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Avatar di Giacomo

Se riesco ad ottenere una borsa di studio completa vado 🤞

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